Le Masche
Masca è un termine dialettale piemontese e valdostano che
indica streghe, spiritelli dispettosi, donne in possesso di facoltà
naturali che operano incantesimi, tolgono o indirizzano
fatture, prevedono il futuro e sono in grado di curare mali
inguaribili con medicamenti strani e
possiedono capacità di guarire con poteri occulti. Queste
donne ereditano questi poteri dalla madre, dalla nonna, da
una zia: la nuova masca eredita anche un libro il "Libro del
Comando" dove sono scritte, con inchiostri di vari colori, le
formule per gli incantesimi.
Veniva associata solitamente alla gura di una vecchia donna
dall'aspetto non gradevole che viveva ai margini della società,
forte connessione con la condizione femminile del passato
quando la donna era consacrata alla vita domestica, ai lavori nei
campi, all'allevamento dei figli.
Essa poteva assumere le sembianze di un animale; pecore,
capre, maiali. Alle masche erano attribuiti tutti gli eventi negativi
della vita quotidiana; erano le masche che facevano
rovesciare i carri per le strade di campagna, che mandavano a
male il raccolto di una stagione con
terribili temporali, che facevano morire i bambini o il bestiame
di chissà quale male oscuro.
Nel 1445 fu giustiziata sul rogo l’unica donna di Pessinetto
condannata per stregoneria: Margarita Tavallino.