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Dall’alto della vetta del Monte Bastia, a 931 metri di quota, il complesso del santuario di Sant’Ignazio di Loyola domina con la sua imponente mole l’accesso alle tre valli di Lanzo: Viù, Ala e Grande.

La prima cappella del santuario venne costruita negli anni tra il 1628 e il 1635 e alla sua origine vi sono alcuni eventi ritenuti miracolosi. Si racconta che nel 1626 la zona venne infestata dai lupi che seminarono il terrore sbranando alcuni animali e addirittura dei bambini, venne invocato sant’Ignazio e in suo onore si eettuarono novene e funzioni religiose, i lupi abbandonarono la zona e salirono verso i territori più elevati e i contadini locali in segno di ringraziamento decisero di imporre il nome del santo ai loro primogeniti e promisero di costruire una chiesa sul Monte Bastia.

Ben presto la chiesa risultò troppo piccola per accogliere tutti i pellegrini, allora gli abitanti del luogo nel 1673 donarono la punta del Monte Bastia ai Gesuiti, duciosi che vi avrebbero costruito un edicio più grande in onore del santo fondatore del loro ordine. Così avvenne. Fu fabbricata una grande chiesa a croce greca in fondo alla quale si può ancora vedere oggi la vetta del monte che si innalza per quasi cinque metri.

Nel 1773 venne abolita la Compagnia di Gesù e il santuario venne trasferito alla Diocesi di Torino che lo trasformò in una grande casa per esercizi spirituali. Nel XIX secolo vi furono lavori di adattamento e attorno alla chiesa venne costruita la grande casa che ospitò negli anni migliaia di religiosi, tra questi vi transitarono anche molti noti santi e beati del clero piemontese: Giuseppe Cafasso, Giovanni Bosco, Leonardo Murialdo, Giuseppe Allamano, Giacomo Alberione e tanti altri.

All’interno del santuario si trovano numerose opere d’arte. Sulla roccia, che rappresenta la vetta del Monte Bastia si trova il gruppo statuario dell’apparizione di Sant’Ignazio, in una cappella laterale sono conservati preziosi ex-voto datati dal Settecento in poi che testimoniano la grande devozione dei fedeli che si recavano a Sant’Ignazio. Molti salivano a piedi al santuario percorrendo in ginocchio la lunga scalinata, poi compivano la novena grande facendo nove giri attorno alla chiesa e la novena piccola che si volgeva attorno alla roccia, erano queste le occasioni in cui i devoti si rivolgevano al santo per chiedere le grazie.